Luciana Caramia

Beauty Talk: Maura Gancitano e la pluralità della bellezza

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Se il discorso sulla bellezza nei social si sta ampliando verso una pluralità di voci, allargando di conseguenza anche i nostri orizzonti mentali, questo lo si deve a persone come Maura Gancitano. Filosofa e divulgatrice, ha fondato con Andrea Colamedici il progetto culturale Tlon (su Instagram @tlon.it) che ho scoperto per caso a inizio Pandemia. In tempi come questi, in cui tutto è incerto, loro ci hanno insegnato che la filosofia non è di certo quella noiosa materia confinata agli anni liceali. Al contrario, è pensiero critico che può offrirci una nuova visione. Sono nati cosi numerosi libri (ho letto i loro Liberati della Brava Bambina e Prendila con Filosofia, che vi consiglio) incontri sia online che offline, che raccolgono migliaia di persone pronte a utilizzare la filosofia per spiegare i tempi strani che viviamo.
Incluso anche il “mito della bellezza” come lo aveva ribattezzato Naomi Wolf nel suo libro uscito negli Anni ’90, che ancora oggi permea la visione e il rapporto delle donne con la propria femminilità. Quando i giornali e i social ti comunicano modelli a cui dovresti “adeguarti”, quando ti fanno sentire costantemente in difetto o “non conforme”. Quando il ritocchino è d’obbligo e invecchiare è una colpa. Quando la “prova costume” è un’imperativo a cui ormai siamo assuefatte. Quando questo innesca anche il giudizio verso quelle donne che non si adeguano ad esse. Quando ci ritroviamo vittima di un business costruito ad hoc sul nostro senso di colpa. Ecco, allora viviamo sulla nostra pelle esattamente quel mito.
Ovvio quindi che fossi incuriosita particolarmente dal modo in cui Maura vive il suo rapporto con la skincare. E dalle risposte che qui mi ha riportato…
Se dovessi descriverti in poche parole, chi è Maura?
«Una persona molto curiosa, con alcune passioni fortissime e tanti interessi passeggeri».
Grazie a @tlon ho scoperto il Mito della Bellezza di N.Wolf. Qual è il confine tra bellezza strumentale e amore di sé?
«Credo che nessuna persona possa rispondere al posto di un’altra, quello che possiamo fare è farci delle domande. Mi sto prendendo cura di me o sto cercando di rientrare in standard esterni, magari per vergogna? La cura di me mi aiuta in un percorso armonico di tutta la mia persona, o è solo vanità?».
Come si sviluppa un’attenzione “sana” verso il proprio io estetico?
«Da un discorso sincero con sé stessi. Io per esempio sono portata a trascurarmi, quindi la skincare è anche un esercizio per prendermi cura di me con costanza, e ho imparato a farlo negli anni. Per un’altra persona l’esercizio potrebbe essere quello di viverla con più leggerezza e senza costrizioni».
Ho scoperto con piacere che anche a te piace fare la skincare: quanto tempo dedichi alla cura della tua pelle?
«Sono piuttosto sbrigativa, ci metto veramente pochi minuti mattina e sera, e durante la settimana quando mi viene voglia faccio qualche maschera (di solito – dato che le faccio quando lo ricordo – ne faccio un paio di tipi diversi)».
Che tipo di pelle hai?
«Ho avuto la pelle molto grassa, acneica e con couperose durante l’adolescenza, adesso è sostanzialmente normale. Rimane una pelle sensibile agli sbalzi di temperatura, più secca d’inverno e più grassa d’estate, ma negli anni mi sono accorta che la costanza nella skincare (quindi la regolarità più che l’uso di prodotti particolari) mi aiuta a evitare screpolature, arrossamenti e altri problemi».
Ultimo prodotto scoperto?
«Il siero alla Niacinamide al 20% di Paula’s Choice».
Quando vuoi rilassarti…
«Uso il Foreo Ufo Mini, un dispositivo che si usa con delle maschere in tessuto e che fa una specie di massaggio caldo alla pelle. Lo trovo molto rilassante».
Profumo preferito?
«Chanel Mademoiselle, lo uso da anni. Ultimamente lo alterno a Vetiver e Golden Vanilla di Jo Malone».
Da chi ti fai ” influenzare” quando si tratta di bellezza?
«Ci sono delle persone appassionate di skincare che seguo da anni su YouTube e Instagram e ricevo gli aggiornamenti di un paio di blog. Se qualcosa mi attrae inizio a cercare informazioni su siti e video inglesi/americani su YouTube. Cerco di distinguere le novità interessanti dalle tendenze che stuzzicano la curiosità ma non hanno niente di nuovo».
Prossimo desiderio beauty da realizzare.. 
«L’olio viso di Omorovicza».
Hai mai provato la medicina estetica? Cosa ne pensi?
«No, non ne sono mai stata attratta fino a ora, ma non posso neanche escludere che in futuro decida di fare trattamenti del genere, anche solo per curiosità. Credo che ogni strumento medico o tecnologico a disposizione non sia da demonizzare, piuttosto ogni persona dovrebbe domandarsi perché lo sta facendo, se per sé o per rispondere a una pressione sociale».
Indirizzo beauty del cuore? Un salone, una spa… 
«Per quanto riguarda il viso faccio solo la pulizia in centro estetico 1-2 volte l’anno e non ne ho uno preferito. Più in generale mi piace Bellavera a Milano, anche se a causa delle continue restrizioni l’ho frequentato in modo irregolare».
Cosa ti ha insegnato la Pandemia?
«Mi ha spinta a essere più costante, anche perché paradossalmente – per via delle videoconferenze – mi sono truccata tutti i giorni, quindi pulire e curare la pelle era essenziale. Ho anche iniziato a interessarmi ai dispositivi per il viso, in modo da essere il più possibile autonoma, perché per sicurezza sto evitando di fare la pulizia nei centri estetici in questo periodo».
Infine, se la tua skincare avesse un sottofondo musicare sarebbe…
«Più che una canzone, avrebbe il sottofondo di un audiolibro o un podcast. Al momento sto ascoltando “Sogni di Grande Nord” di Paolo Cognetti».
Beauty Talk: Maura Gancitano e la pluralità della bellezza

Discussion

Francesca Matteucci

Molto bella questa intervista

Reply

    Luciana Caramia

    grazieee! Lei è splendida

    Reply
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