Creme solari: ecco quali userò questa estate
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È arrivato il momento dell’anno in cui più spesso mi sento chiedere: “ mi consigli delle buone creme solari per me e per i bimbi?”. La cosa di per sé mi dà una certa soddisfazione perché amo scoprire che le persone a cui voglio bene non sono tra quel 17% di genitori italiani (fonte Osservatorio Beauty L’Oréal Italia) che non acquista (e sottolineo NON) prodotti specifici per la protezione della pelle sensibile dei più piccoli. Lo sapevate che le scottature subite durante l’infanzia aumentano dell’80% le possibilità di contrarre un tumore cutaneo in età adulta? C’è da farsi venire i brividi…
Prima di tutto quindi, vi dò una buona notizia: fare distinzione tra solari per adulti e per bambini non ha senso. Se avete dei bimbi (ma anche se non li avete) potete star certi che quelli formulati per bambini sono adatti dermatologicamente a tutta la famiglia. L’importante è verificare le loro caratteristiche.
L’identikit della crema solare ideale deve:
- proteggere dal 100% delle radiazioni. Quindi non solo raggi UVB (quelli che ci fanno diventare color aragosta) e raggi UVA (quelli che invecchiano la pelle) ma anche luce visibile e infrarossi che, da soli causano il 50% dei radicali liberi secondari, iperpigmentazioni e rilassamento cutaneo.
- essere senza parabeni, oli minerali, octocrilene, glicole propilenico, benzofenone e 3-benziliden canfora.
- meglio ancora se senza profumo (perché sensibilizza la pelle).
In più, quest’anno il mio lavoro mi ha portato a informarmi su un tema che sta diventando di fondamentale importanza nel mondo della cosmetica (e non solo) e ha determinato anche la scelta delle creme solari che utilizzerò. Si tratta dei perturbatori endocrini, ovvero quelle sostanze chimiche utilizzate dall’industria, che possono interferire con il nostro sistema endocrino alterando il prezioso lavoro che gli ormoni compiono sul nostro corpo fino a causare infertilità, diabete e persino disturbi comportamentali (fonte Ministero dell’Ambiente).
Parliamo di sostanze che si trovano in moltissimi oggetti di uso comune, dai vestiti alle padelle passando, appunto, per i cosmetici. Ma anche in molti pesticidi e insetticidi che in questo modo si accumulano nel sottosuolo o nelle falde acquifere per entrare di fatto nella catena alimentare. Sono eccessivamente allarmista? Non proprio se si considera che più giovane è l’organismo di chi viene esposto precocemente a queste sostanze (quindi un feto o un bimbo) e maggiori sono i rischi sulla salute in età adulta.
La buona notizia è che alcune case cosmetiche già si sono mosse per testare a riguardo i propri prodotti. Una su tutte la francese SVR (la trovate in farmacia o nelle profumerie Marionnaud) che si è presa la briga di far verificare ad un laboratorio indipendente i propri cosmetici a livello endocrino.
Infine, due regole sacrosante da non dimenticare:
- buttate via tutte le confezioni aperte dello scorso anno e preparatevi ad un nuovo acquisto. Inutile dirvi che la loro efficacia potrebbe essere stata depotenziata dalle alte temperature in spiaggia o dal semplice contatto con l’aria.
- applicate la protezione sempre 20/30 minuti prima dell’effettiva esposizione per dare alla crema il tempo di attivarsi
- e resistete alla tentazione di mettere da parte la crema solare se siete abbronzati. Meglio usarla fino all’ultimo giorno di mare!
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