Luciana Caramia

Oman, nel Paese che profuma di rosa

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Il profumo per gli omaniti è una cosa seria. Lo capisco già dagli addetti al controllo passaporti: i loro dishdasha (la tradizionale tunica bianca) non solo è candida come il latte, ma emana odore di pulito (il che è ancora più choccante se si arriva dal caotico Pakistan come abbiamo fatto noi…). È questa la prima impressione che colpisce chi arriva in Oman, definita anche la Svizzera degli Emirati Arabi (per tanti motivi, tra cui il fatto che chi risiede qui non paga tasse).

Mentre la macchina ci conduce dall’aeroporto di Muscat al nostro albergo, altre differenze saltano agli occhi, soprattutto se si arriva qui convinti di trovare qualcosa di simile alle altre “capitali” della penisola arabica (le vicine Dubai e Abu Dhabi). Dove sono i grattacieli svettanti? Le costruzioni supersoniche che sfidano il cielo e il deserto? Al loro posto, l’Oman ha scelto la tradizione. E anche per questo il Paese ha guadagnato una posizione di riguardo tra le destinazioni più gettonate dello scorso anno.

Solo nel 2017, ad esempio, oltre 43mila italiani l’hanno scoperto e quasi certamente ci torneranno. Il motivo? Un’autenticità che conquista, paesaggi lunari ma anche coste dalle acque cristalline e, soprattutto nel mese di aprile, lo spettacolo della fioritura delle rose, forse la stagione perfetta per regalarsi un viaggio da queste parti.

Il profumo è una cosa seria, dicevamo. Non a caso, ho scoperto che spesso gli uomini amano sovrapporre varie fragranze, che vaporizzano sul turbante ma anche intingere nel profumo il tassello di seta che chiude la loro tunica, in modo da avere un’aura profumata tutt’attorno a sé. È questo infatti, il Paese in cui il commercio dell’incenso ha 6 mila anni di storia e vengono ancora oggi prodotti i profumi più costosi al mondo. Tra questi anche Amouage – che si dice abbia estimatori quali Putin e la Regina Elisabetta.

Sì, c’è il mare (ed è anche molto bello), sì non manca il deserto. Ma il quid in più che permette all’Oman di diventare la destinazione per una nuova esperienza è proprio l’entroterra dove il profumo è ovunque. Infatti, sui giardini terrazzati delle montagne omanite di Jabal Akhdar, dove l’acqua arriva grazie a un sistema d’irrigazione antico di oltre 100 anni, nel mese di aprile viene raccolta una delle specie più profumate di rosa, quella damascena. La distillazione richiede un lavoro di circa due mesi. I petali di rose vengono bolliti con acqua, e poi filtrati lentamente. Da un chilo di rose si riesce a ricavare una boccetta di 750ml che può costare all’incirca 20 euro. Gli omaniti la usano per moltissime cose, e non certo solo come tonico, ma persino per cucinare e curare il mal di testa.

Il percorso consigliato? La primavera è il periodo più bello per organizzare un viaggio.

Dall’Italia si può arrivare in Oman comodamente con la Oman Air o la Emirates, che da Roma e Milano approdano a Muscat via Dubai. L’ideale è combinare il mare e l’entroterra: sulla costa si può soggiornare allo Shangri-La Barr Al Jissah Resort and Spa perfetto soprattutto per le famiglie con bambini (i nostri due nani si sono divertiti un mondo). Oltre alle tante facilities pensate per loro è possibile organizzare escursioni in mare aperto per avvistare i delfini. Il percorso alla scoperta delle piantagioni di rose, invece, ha la sua base ideale nell’Anantara Al Jabal Al Akhdar, un cinque stelle lusso costruito secondo i principi dell’ecosostenibilità. Munitevi di ottime scarpe da trekking per passeggiare lungo i roseti e i frutteti che qui, complice l’aria fresca che arriva dalla Montagna Verde, inebriano l’aria di intensi profumi.

Vi ho convinti a partire?

Info: www.shangri-la.com/muscat/barraljissahresort

www.jabal-akhdar.anantara.com

Oman, nel Paese che profuma di rosa

Discussion

Maria Vittoria Serra

Salve, ma oltre il distillato di rosa damascena si può trovare anche l’olio essenziale?

Reply

    Luciana Caramia

    certo!

    Reply

Mariangela

Che bel racconto…noi vorremmo andarci a novembre..speriamo!

Reply

    Luciana Caramia

    la temperatura a novembre è perfetta!

    Reply

ISABELLA

Che bello, non sapevo del rullo di giada! Corro a comprarlo seguendo i tuoi consigli!

Reply

    Luciana Caramia

    fammi sapere come ti trovi!

    Reply
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